Ieri sera ho visto per la prima volta Full Metal Jacket. Ovviamente avevo tanto sentito parlare di questo film, del suo regista e della grandezza di entrambi. Non voglio oggi recensire il film né tantomeno voglio analizzare le sue tematiche. Però, sia durante che dopo la visone, è nata in me una riflessione. La prima parte del film vede protagonisti un gruppo di soldati del corpo dei marines in addestramento. Sono sottoposti a continue umiliazioni e ad allenamenti molto duri, vengono strapazzati a destra e a sinistra. Ma tutto si fa più concreto nel soldato “palla di lardo”. Un ragazzo preso di mira dal suo superiore per la sua scarsa attitudine al lavoro fisico, un ragazzo che fa continuamente errori e viene punito spesso, un ragazzo che viene anche odiato dai compagni e per questo, una notte, viene anche “bullizzato”. Ed è stato guardando tutto questo che mi sono chiesto: quanto la durezza di allenamenti di questo tipo può realmente servire? A cosa servono le umiliazioni, la cattiveria? Colui che uscirà darà un vero uomo?
Non è più probabile che tutto questo generi un cambiamento irreversibile in ciascuno di loro? Si loro non saranno mai più gli stessi.
Infatti il soldato “palla di lardo” poco alla volta cambia, inizia a covare odio e risentimento. Preso dalla follia omicida una sera spara al suo superiore e poi si toglie la vita.
La violenza che genera violenza, la brutalità che porta altra brutalità.
Ho un amico che l’anno scorso ha superato il concorso per entrare nella guardia di finanza. Era felice prima di entrare. Anche lui è sottoposto ad un duro addestramento. Ora lo sento lamentarsi quando capita ancora che ci sentiamo per telefono. Allora io mi chiedo, perché si continua ad educare in questo modo? Trasformano ogni individuo che capiti sotto di loro con la violenza. Ho sempre odiato la violenza, di qualsiasi natura e forma. Perché nessuno ne parla mai?
Ma così arriviamo alla seconda riflessione della serata. Il film continua con il soldato “joker” che si trova in Vietnam. Una serie di eventi lo portano sul campo di battaglia insieme ad un suo ex compagno di corso. Ritroveranno la loro amicizia sul campo di battaglia ma sono circondati solo da morte e distruzione. Palazzi completamente distrutti, amici persi, popolazione decimata, la convinzione di combattere per un ideale superiore. Quante stronzate! Se un ideale ti impone di fare guerra per difenderlo allora non è superiore a nessun altro prima. Quanta distruzione, violenza, odio, quanto risentimento completamente gratuito. Ma perché poi tutto questo? La guerra, come ogni altra forma di violenza, come gli strupri, le violenze fisiche, la prostituzione, il traffico di esseri umani, la mafia; è una montagna di merda! La guerra fa schifo. La violenza fa schifo. Chiunque cerchi di prevaricare sull’altro fa schifo.
La verità è che l’uomo non impara nulla. Sono passati anni e anni ma si commettono sempre gli stessi orrori di sempre. Allora viviamo ancora oggi in un clima di odio come denso, così presente che si fa fatica a restare a galla. Ti inghiottisce, rubandoti l’anima e cambiandoti per sempre. La violenza è presente nella quotidianità di ognuno di noi, è presente quando ascoltiamo di attentati terroristici, quando ascoltiamo di omicidi per una razza superiore, quando un autista prende in ostaggio bambini. La violenza è presente quando leggiamo di abusi, stupri, di sentenze ingiuste e delle mille altre cose che non sentiamo, non vediamo, di cui nessuno parla mai. La violenza è presente quando nel nostro piccolo critichiamo qualcuno, quando calunniamo altra gente, quando trattiamo male chi ha meno di noi, quando vogliamo a tutti i costi prevaricare sull’altro.
Un mondo senza violenza sarebbe magnifico ma è allo stesso tempo un utopia lontana anni luce da noi. Però ognuno può e deve sforzarsi di fare del bene o per lo meno di non far del male. Basta con questo individualismo tossico, il cambiamento deve partire da ognuno. Ed è quello che voglio per me, è quello che sogno per il futuro.